domenica 14 giugno 2015

L'Egitto decide di tenere aperto il varco di confine di Gaza per 72 ore: primo effetto del 'disgelo' con Hamas?

A quattro giorni dall'incontro tra i responsabili della Sicurezza egiziana e la dirigenza di Hamas il varco di confine di Rafah, unica via di comunicazione della Striscia di Gaza non controllata dal regime ebraico é stato riaperto per tre giorni.

L'immagine che vi presentiamo é stata scattata da un residente di Gaza nella sala d'attesa del varco di confine, immediatamente affollatasi di centinaia di persone che sperano di riuscire a passare in Egitto per rivedere parenti, per sottoporsi a interventi chirurgici e cure mediche, per procurarsi qualche bene ormai introvabile nell'enclave litoranea.

Speriamo che, con il progressivo miglioramento delle relazioni tra Il Cairo e Gaza e con il dissiparsi della cortina di menzogne e sospetti gettata tra le due parti dalla propaganda sionista sarà possibile mantenere aperta questa valvola di speranza che é Rafah il più a lungo e continuamente possibile.


1 commento:

  1. Hamas dovrebbe iniziare ad avere un aspetto piu' pulito e soprattutto iniziare ad eliminare dal terrotorio di Gaza i gruppi di salafiti amici dei sionisti e dei takfiri ... se non inizia questa opera di pulizia interna sarà sempre relegato a gruppo terroristico ... i rapporti con l'Egitto e con gli altri stati arabi devono partire da una profonda riforma interna altrimenti Hamas restera' sempre in balia di gruppi isolati spesso pieni di infiltrati sionisti ... Quello ce vogliono i sionisti e' proprio questo,dimostrare che Hamas e i palestinesi in generale non sono in grado di essere Stato, e quindi riuscire a fare rispettare le indicazioni e le scelte politiche e militari ... Ricucire rapporti con i paesi che contano come l'Egitto e' di vitale importanza pena l'isolamento totale ... se vogliono veramente essere una organizzazione per i palestinesi devono iniziare a diventare STATO
    Alp Arslan

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