giovedì 13 febbraio 2014

Aggiornamento dettagliato sulla battaglia di Yabroud, dopo Jarajiir anche Al-Sahel cade davanti ai tank di Assad!

Abbiamo degli aggiornamenti importanti praticamente in diretta dal campo di battaglia, attraverso account facebook e tweet di persone fisicamente vicine al teatro di operazioni di Yabroud: l'attuale offensiva delle forze armate siriane e di Hezbollah contro la sacca di mercenari estremisti premuta contro il confine libanese attorno ad Arsal  che conterebbe circa 7000 combattenti é iniziata ieri mattina con una serie di raid aerei portati da cacciabombardieri MiG-23BN che a gruppi di tre si sono gettati sulle posizioni terroriste a Est di Yabroud.

Quindi mentre batterie di Hezbollah lanciavano razzi 'Grad' modificati con speciali testate dirompenti nuclei di commando e forze speciali si sono portati fin sotto le primissime linee nemiche, in maniera da sbucare letteramente sotto il naso dei takfiri mano a mano che il punto di impatto dei razzi veniva via via spostato in profondità secondo la migliore tradizione del "Feuerwaltz" (o 'sbarramento strisciante'); dopo che i primi bunker e ridotti  hanno cominciato a cadere sotto l'impeto degli assaltatori che sono arrivati più volte al corpo a corpo, sono partiti i carri e i cingolati della 4a Divisione Meccanizzata e della 3a Divisione Corazzata, che hanno potuto avanzare senza temere agguati di lanciarazzi e missili anticarro visto che le prime linee erano già state 'bonificate'.

Il primo centro a venire conquistato é stato Jarajir, dove 113 militanti estremisti sono stati uccisi, gli ultimi colti all'aperto dai jet di Assad mentre disordinatamente cercavano di fuggire verso Falita. Subito dopo i T-72M della 4a Meccanizzata hanno espugnato anche il villaggio di Al-Sahel  distruggendo o catturando le batterie di mortai, cannoni e lanciarazzi ivi collocate dai militanti di Ahrar al-Sham che a loro volta si sono ritirati verso Falita.

Dal che si vede come l'Esercito siriano non abbia perso nessuna delle sue capacità di escogitare e portare avanti complesse operazioni di armi combinate, coordinando i propri sforzi con una forza di miliziani altamente qualificati come gli Hezbollah e lasciando ai nuclei di difesa popolare il compito di muoversi a presidiare le zone ormai conquistate e ripulite in maniera da poter 'sganciare' le unità professionali una volta terminata la battaglia e ricostituirne gli organici e il morale attraverso meritati turni di pausa e riposo.

Lo Stato Maggiore di Damasco ha calcolato in oltre 2500 i combattenti mercenari sauditi, in altri 2000 quelli provenienti da altri stati del Golfo, 1000 Egiziani, 200 Libanesi, qualche centinaio di Palestinesi estremisti provenienti dai campi profughi di Libano e Giordania e qualche Siriano che militava nella Fratellanza Musulmana o altre formazioni estremiste prima del 2011.

Nella passata battaglia di Qusayr, la vittoria finale venne 'macchiata' dalla fuga di circa 1000 combattenti takfiri che non fu possibile bloccare e neutralizzare; in questo scontro Siriani ed Hezbollah si sono ripromessi di condurre una 'battaglia di distruzione', bloccando ogni uscita dalla sacca che stanno creando attorno ai wahabiti e non permettendo a nessuno di sfuggire all'accerchiamento.

2 commenti:

  1. Complimenti al dott. Kahani che, praticamente in tempo reale, riesce a fornire puntuali analisi militari sulle manovre dell'esercito arabo siriano. Denota grande preparazione e devozione alla causa siriana. Forza Siria! Federico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma non c'é il riscio che scappino in Libano (per poi rientrare)?!
      Bisognerebbe che Hezbollah li attaccasse dal retro, dal Libano stesso, mentre l'esercito siriano li incalza dal davanti...
      Crede che ciò non si faccia per probelemi che il conflitto civile in Libano si riaccendi?!

      Elimina